Eco e il potere dei media

Dall’introduzione del volume di Vanni Codeluppi Umberto Eco e i media (FrancoAngeli, 2021): secondo Eco, «nelle società contemporanee il rapporto di potere è diseguale, perché c’è un potere economico che ha la proprietà sia dei mezzi di produzione che di quelli di comunicazione. E ciò che avviene dunque è che «sarà sempre il potere a persuadere me, non io a persuadere il potere». Da qui discende la profonda convinzione di Eco che sia sempre necessario esercitare un’azione critica nei confronti degli strumenti di comunicazione. Come ha proposto qualche anno dopo quando ha parlato della possibilità di esercitare una vera e propria «guerriglia semiologica» da parte di chi riceve i messaggi dei media. Eco, inoltre, era convinto, già a partire da Apocalittici e integrati, che vivere in una società di tipo industriale dovesse necessariamente comportare di accettare un processo di commercializzazione della cultura, ma che, nello stesso tempo, fosse possibile tentare d’impiegare i media anche per diffondere dei linguaggi e dei valori di tipo culturale».

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